"https://www.youtube.com/watch?v=yjbpwlqp5Qw"

Questa cover a cappella del brano Africa dei Toto è quella che ha reso il gruppo sloveno Perpetuum Jazzile famoso in tutto il mondo, dopo ben 25 anni di onorata carriera. Infatti, il gruppo nasce ufficialmente nel 1983, ma è solo con questa cover del 2008 che raggiunge la ribalta internazionale. A dire il vero le loro cover sono una più bella dell’altra, spaziando dagli Abba ai Queen, passando per i Daft Punk e David Guetta. Insomma, generi molto diversi, ma tutti reinterpretati in chiave bossa nova, swing o gospel. Altre cover degne di nota sono don’t stop me know dei Queen, Titanium di David Guetta e killing me softly dei Fugees. Potete seguirli sul loro canale ufficiale di YouTube qui.

Bisogna dire che quando un’esperienza sensoriale è positiva, l’umore segue un vettore ascensionale. E se l’esperienza sensoriale è di tipo sonora, si parte già in quinta, con l’acceleratore. Quando la musica è gravida di grinta, infatti, bastano pochi secondi e già ci si sente carichi di energie. Fin dai primi istanti di questo video con la cover di Africa, sembra di essere teletrasportati con immediatezza in un luogo altro, dove il contatto viscerale con la madre terra è sacro. Così, anche se sei in una metro affollata, con gli auricolari nelle orecchie, puoi sentire la testa e le spalle piacevolmente bagnate da una pioggia incalzante, torrenziale che scende giù, sempre più copiosa e insistente, per poi avvertire il rumore che fa l’acqua quando cade su foglie e legni tropicali, prima che i piedi schiaffeggino le pozzanghere in una corsa verso un orizzonte ignoto, ma di sicura libertà. Eh, sì la musica fa di questi effetti. Ti fa immaginare. E sentire. Sentire non solo nel senso di ascoltare. Ma sentire nel senso di percepire, antivedere, immaginare. Fantasticare. Facendoti sentire, del tutto, parte. Quindi, se oggi è un giorno grigiastro e hai bisogno di colori caldi capaci di scaldarti come solo un abbraccio amicale sa fare, ecco qui uno scossone energetico potente, realizzato da tante bocche e tanti polpastrelli che si muovono in sintonia, in un ballo di sinergico entusiasmo. Nessuno strumento. Solo voce e battito umano.

 Elena Italiano