"https://www.youtube.com/watch?v=ganHlsFlX-g"
Tutti noi abbiamo uno o più doni. Alcuni di noi scoprono di averli fin da subito per una naturale predisposizione e lieta coincidenza di eventi, incroci particolarissimi del destino che sembrano rivelare il ricamo di un copione prestabilito già da prima della nostra venuta al mondo. Altri, invece, non ne sono immediatamente consapevoli e possono perdersi nel percorso, ma magari si ritrovano strada facendo. Talaltri impiegano tutt’una vita per scoprire di quali preziosi doti sono portatori. Sicuramente vivere in un ambiente che facilita la coltivazione del talento e la valorizzazione del medesimo favorisce una presa di coscienza più immediata, offrendo opportunità maggiori per la realizzazione di quello che potremmo definire un "corollario" del “sogno americano”, in cui l'ambizione ardente della realizzazione professionale riesce a combaciare con le inclinazioni e con le passioni personali, divenendo pratica quotidiana esperibile, piuttosto che miraggio chimerico talmente lontano da non essere scrutabile ad occhio nudo. Non sarà forse un caso, dunque, che proprio negli Stati Uniti, nel talent show America's Got Talent − che è appunto una “pesca” di talenti – l’esibizione di una bambina di soli 9 anni mandi in tripudio il pubblico. Con molta sobrietà, la concorrente riesce ad interpretare vocalmente Célin Dion, cantando “My heart will go on”, indimenticabile colonna sonora del film “Titanic”. Un testo struggente, possente, drammatico, romantico, interpretato da una bimba. I più scettici penseranno: “ma il romanticismo, con questo molesto/benefico perno centrale dell’amore-ossessione -possessione-delirio-salvezza-incanto-tormento è un vortice così complesso!”.
Roba da grandi, non è vero? Vedere il video per ricredersi!